Elio Saba (Gaeta, 1935-1999) – Retrospettiva

Elio Saba

Da febbraio 2020 – Spazio: C

L’11 agosto è stato il ventennale della morte dell’artista Elio Saba, nato a Gaeta il 22 gennaio 1935.

Saba, dopo le prime esperienze figurative improntate alla maniera dei pittori gaetani promotori del Porticato, storica rassegna d’arte nata nel 1958, grazie alla conoscenza e alla frequentazione di Peppino Liguori e della sua Galleria d’Arte Moderna “Gaeta”, nella quale ha modo di vedere e assorbire le tante innovazioni e sperimentazioni artistiche contemporanee che la stessa andava proponendo nel decennio 1968-1978, cambia repentinamente e consapevolmente la rotta della sua arte. Prima si avvicina a una pittura astratta geometrica, quindi abbandona completamente il pennello per dedicarsi ad un’arte fatta di contaminazioni, diversa manualità e sempre più concettuale.

La prematura morte di Liguori nel 1978 e la conseguente chiusura della galleria non può non avere ripercussioni sull’attività artistica di Saba che, aggiunta ad alcuni problemi personali, fanno degli anni ’80 un decennio difficile, ma anche un periodo di riflessioni e di incubazione di nuove idee che  realizzerà negli anni ’90, gli anni della maturità in cui produce una serie di interessantissime opere-installazioni.

Nascono così, tra le altre, i cicli di Seguire il vento, lo specchio della memoria, Ho tracciato la rotta, installazioni in progress, Ho tracciato una linea tra il cielo e la terra.

Saba in questi anni esprime anche la sua perizia organizzativa in cui trasfonde la sua professionalità tecnica e le sue conoscenze in architettura; inoltre, con tenacia e convinzione, cerca di portare l’arte tra la gente: non più e solo nei musei o nelle gallerie, dunque, ma anche nei luoghi pubblici, tra i monumenti, nelle chiese e finanche dove ci si riunisce per dialogare e per avere un momento di evasione come ristoranti e librerie.

Saba

Nel 1999 si ammala e muore, come detto, in agosto, con alcune mostre ancora in corso e tante idee e progetti in programma.

La Pinacoteca comunale, con la mostra retrospettiva che si terrà dal febbraio 2020, intende ricordare e sottolineare il lavoro di un artista che ha saputo assorbire con intelligenza e acutezza le istanze artistiche più avanzate a lui contemporanee, proponendo con finezza estetica, leggerezza e profondità concettuale le proprie. Ma non si può non ricordare anche la sua persona, esigente, dotato di severa disciplina e sicuro rigore morale, ma sempre misurata, distinta e discreta.